che poi è la cosa più difficile. Che poi la cosa da fare, intanto, deve essere “giusta” per sé.
Noi potevamo essere e dirci “femministe” perchè era (e in parte lo è ancora) la dimensione psichica, fisica, etica o che altro… che ci fa sentire bene; è il nostro modo di interpretare il mondo.
Ma è il “nostro” modo, a sua volta declinato in “ecofemminismo”; ed anche questo è il “nostro” ecofemminismo; cresciuto sulla nostra esperienza e sensibilità…
Oggi leggiamo di questo “Women against feminism” riportato da Repubblica ed argomentato e commentato qui da Eretica.
Sì, siamo d’accordo con lei, la cosa più sbagliata è l’autoconservazione esercitata come reazione identitaria autoreferenziale verso un’altra sensibilità, un’altra percezione del mondo, una super-visione che magari ha la pretesa di dire sopra, sotto o fra le righe, che è quella giusta.
Di femminismo non c’è mai stato uno solo; … quello delle pari opportunità, delle quote rosa, quello istituzionale… per esempio, a noi, nella maggior parte dei casi, fa cagare; difficilmente entriamo in sintonia con quello speculativo esercitato solo nelle accademie e magari siamo più in affinità con chi non frequenta il femminismo ma lotta per qualcosa di concreto…. insomma il mondo è vario e varie, belle o brutte dal nostro punto di vista, condivisibili o meno, anche tutte le dichiarazioni against feminism.
Buttarle o ignorarle significa anche non riuscire a confrontarsi con una realtà che è.
E’ intorno a noi, complessa, difficile, spesso ostica da comprendere ma che è anche una sfida ad abbandonare maternalismi, arroccamenti identitari, percorsi personali e collettivi ed avventurarsi per strade nuove.
Dopotutto il femminismo è stata una strada, una via evolutiva che ha portato noi fino qui; ma le vie possono anche essere altre e l’atodeterminazione può essere, ed in genere è, anche senza grandi teorie di supporto.
Talvolta è una cosa epidermica; come il dire “io non ho bisogno che qualcun@ mi dica cosa fare….”, appunto…. Questo, per esempio, ci sembra una buona predisposizione a fare la cosa giusta.