Dal 4 all’11 agosto nell’ecolonia postcapitalista di Calafou si tiene il Trans Hack Feminist, un incontro transfemminista (organizzato insieme a etc) incentrato sull’utilizzo critico e la riappropriazione di tecnologie che investono campi d’intervento diversi che vanno dall’informatica alla ginecologia – da parte di soggetti storicamente esclusi dal discorso scientifico.
(versione in lingua inglese)
La scarsitá di donne, queer, trans e diversitá nel campo tecnologico in generale e specificamente nell’hacking è acuto. Per cambiare lo stato delle cose sono necessari, tra le altre cose, un avvicinamento critico alla tecnologia e alla cultura tech-hack. Tener presenti gli aspetti di genere è certamente importante, peró dobbiamo comporli con un’analisi intersezionale per riconoscere veramente dell’esistenza di sistemi di oppressione. Un avvicinamento intersezionale richiede che tuttx noi ci confrontiamo con le diversitá culturali, di status sociale, di orientamento sessuale e con altre strutture di potere che provocano forme e livelli diversi di disuguaglianza (in accessibilitá, disegno, uso, potenziale hacker, ecc) in differenti individui.
Inoltre crediamo che perchè ci siano piú femministe, attiviste post-coloniali e professioniste impegnate nell’uso e sviluppo di liberazione e tecnologie libere sono necessari spazi sicuri per accendere desideri! THF si concentrerá soprattutto su questo: nel fomentare questo desiderio verso l’avvicinamento alle tecnologie femministe e post-colonialiste che promuovano le differenze, l’autonomia, la liberazione e la resistenza sociale. Per iniziare questo processo che ci liberi dalle tecnologie del capitalismo e del patriarcato dovremo spingere sui limiti della tecnologia. Non dobbiamo nemmeno dimenticare che siamo tuttx espertx delle tecnologie che usiamo tutti i giorni. E visto che consideriamo il genere come una delle tecnologie sociali piú penetranti/generalizzate/iniettate/mai create, sappiamo di aver molte cose da condividere e discutere anche su questo argomento!
Come THF crediamo di vivere una nuova alba nella quale sta sorgendo una resistenza tecnologica femminista e post-colonialista. Unisciti a noi nel creare un luogo dove donne, queer, transfemministe e attiviste possano apprendere, condividere e connettere su questioni tecniche, teoriche e performative con l’obiettivo a lungo termine della liberazione e dell’autonomia. Uniamo le forze per sfidare i sistemi di oppressione che affrontiamo tutti i giorni. Non ci dimentichiamo che questa resistenza tecnologica femminista e post-colonialista è parte dei movimenti e delle lotte che si susseguono nel mondo sia virtualmente che fisicamente. Noi come singolx e comunitá ci continuiamo a organizzare contro diversi sistemi di oppressione: le misure di cosiddetto austerity, il fallimento del sistema finanziario, le tecniche di sorveglianza, la violazione del diritto alla privacy, l’appetito del governo e delle imprese per i nostri (meta)dati, di cui si appropriano per governare I nostri corpi, la criminalizzazione dei nostri diritti riproduttivi, ecc.
Sostenendo THF contribuisci ad accelerare questa tendenza configurando le condizioni tecnologiche e umane di appoggio e supporto perchè la resistenza tecnologica femminista post-colonialista emerga. Non lo rivendichiamo soltanto, insieme avremo l’opportunitá di usare e sviluppare tecnologie libere costruendo un ambiente il piú distante possibile da comportamenti, pensieri e azioni patriarcali e capitaliste.
Vieni e unisciti a noi nell’immaginare, costruire e sviluppare il bottone di dis-integrazione della resistenza transfemminista e post-colonialista.
(dalla presentazione del Trans Hack Feminist, in originale qui)
c’è tempo per iscriversi fino al 28 luglio ed è ancora possibile proporre nodi di discussione (versione inglese)
>>>>>>>>>>>>> piú informazioni tecniche in inglese e spagnolo.
(((io partecipo proponendo un dibattito sull’educazione non di genere e le reti familiari informali, un nodo che si chiama Hack the baby