La cosa è presto detta: il governo spagnolo ha approvato un disegno di legge che prevede la possibilità di abortire solo in caso di stupro o di grave rischio per la salute fisica o psichica della donna; le minorenni dovranno avere il permesso dei genitori e dovranno essere accompagnate.
Al di fuori di queste condizioni l’aborto torna ad essere proibito per le donne e reato per i medici.
L’approvazione del parlamento arriverà a ruota perchè lì il Pp di Raioy ha la maggioranza assoluta.
A proposito di “assoluto”, Chiara Lalli, fine analista della questione, fa notare la contraddizione che sta nella certezza dei proponitori della legge sull’origine della vita umana da un lato, e la concessione della sua distruzione con l’aborto dall’altro, nel caso in cui l’embrione si origini da uno stupro; come se l’essere o non essere persona umana dipendesse dalle condizioni in cui prende il via la proliferazione cellulare.
Stesso discorso per l’aborto inteso e denunciato come omicidio congiuntamente con la non punibilità per le donne che lo compiono.
E’ ovvio che anche i “pro life” incarnati in questo caso nel Pp, sono figli della politica concepiti nell’opportunismo degli equilibrismi sociopolitici; che di riempire le carceri di donne od obbligarle a partorire i figli dello stupro è ancora troppo hard perfino per loro.
Sulla strada dell’integralismo c’è anche questo, lo sappiamo, perchè sappiamo che all’origine delle operazioni pro life di consenso politico di oggi c’è sempre l’antica idea che la donna debba assoggettarsi a ciò che si decide per lei, alla sua “natura” di matrice, di contenitore, di urna, di cosa.
Un corpo con una mente che non può decidere per sé non è che una cosa a disposizione di qualcuno. E tutte queste leggi che regolano in modo più o meno proibitivo (invece che depenalizzare e basta), ce lo ricordano ogni volta.
Il governo Rajoy riporta la Spagna indietro, ma fino a che non sarà riconosciuta la libertà di scelta delle donne, indietro possiamo tornare tutt*, anche noi che in realtà, ingorgati dalla proliferazione di illuminate coscienze ostative, non è che siamo andat* avanti di molto.