Disse il ministro Orlando che «il più grande investimento infrastrutturale che il nostro Paese aveva in questo momento il dovere di compiere» era intervenire sul dissesto idrogeologico.
Disse anche che per intervenire sulle aree più dissestate sarebbero serviti 11 miliardi di euro.
Stanziarono pochi spiccioli.
Il governo di cui Orlando è parte ed i governi precedenti, si sono invece impegnati concretamente per 14 miliardi di euro nell’acquisto degli F35 fallati e difettosi; e ieri, mentre la Sardegna annegava, al salone dell’aereonautica di Dubai la sottosegretaria di stato Roberta Pinotti (Pd) annunciava l’accordo per l’acquisto di sei cannoniere volanti MC-27J Praetorian; spesa prevista per questi aerei da trasporto dotati di cannone in grado di spazzare via con un colpo un’area come un campo di calcio: circa cento milioni di euro.
I 6.153.860 di abitanti esposti alle alluvioni e i due comuni su tre a rischio idrogeologico dovranno arrangiarsi.
Le lacrime governative che si aggiungono oggi alla pioggia torrenziale non fanno che aumentare il danno ed alzare il livello del fango.
Ed abbiamo comparato solo con le spese militari; non abbiamo parlato di grandi opere, ulteriore elemento di degrado e consumo del territorio, e non abbiamo parlato di cambiamento climatico, che anche se lo ignori, purtroppo non lo eviti.