Il vescovo di Udine se la prende con i moduli scolastici nei quali “padre” e “madre” verrebbe sostituito dalla parola “genitori”; una sciocchezza in sé, ma per sua eminenza un cataclisma, un colpo mortale alla famiglia costituita da padre, madre e figli.
Magari fosse un cataclisma!; purtroppo, la formulazione di un modulo, resta sempre un atto burocratico, ma tant’è; da qualche parte bisognerà pur incominciare, e chi vuole, incominci pure da lì, da dove sua eccellenza teme che sia l’inizio della fine.
Poi pare che il progetto Gendy, elaborato da snoq, sia più consistente; in cerca di finanziamento, ha prima trovato il bastone del vescovo, del quale, Chiara Gallo (Pd) rappresentante snoq, dice di non comprenderne le motivazioni. (??) Ahinoi chiarissime.
Avevamo accennato ieri a quanto la chiesa, in associazione temporanea (o permanente?) d’impresa con fasci vari, insista contro “l’ideologia del gender” producendo discriminazioni, odio, omofobia ecc. per mantenere l’idea di un “bene primario”, che, tanto per fare un esempio, è il contesto primario nel quale le donne vengono massacrate.
E se il vescovo non è il tuo pastore, puoi anche mandarlo a quel paese, con tutto il rispetto.