E’ lui, il solito Giovanardi, sempre ad inserirsi sopra le righe, così sappiamo che anche lui esiste e dal suo scranno sta pure  lavorando per noi…
Oggi interviene sullo stupro della ragazza di Modena e ce l’ha con certe dichiarzioni indignate e stupite, da esecrare perchè, dice: non si può presentare la sessualità come bene di consumo fra i tanti e poi indignarsi ecc. ecc.
Non fossero parole uscite dalla sua bocca, se pur blando, avrebbero anche un senso, ma da quella sono uscite, richiamando ad   “amore e rispetto reciproco” che, giovanardiamente parlando, sappiamo cosa significa… normo-etero-coniugio…
Perfino un leghista gli dà del moralista accusandolo con un certo eccesso -per via di momentanea mancanza di feeling politico tra i partiti di appartenenza- di “affermazioni ripugnanti”.
Lasciamo il “ripugnante” alla sensibilità di ognun*, ma certamente, si è mostrato incapace di una parola di solidarietà per la ragazza stuprata, omologata in quelle poche righe agli stupratori perchè tutti e tutte, in quella festa  avrebbero fatto della sessualità consumo.
E’ ovvio che il sesso si può consumare con “santo” piacere e senza stupro, ma non nell’intollerante mondo di Carlo il  rigido dove regna l’integralismo.
Interviene poi chi prova pena  per quei ragazzi e chi mette l’accento su alcool e droghe…, insomma la solita pappa di chi colloca l’espressione sessuale di sé nella morale tardocattopatriarcale salvo poi  guardare all’autodeterminazione affermata e rivendicata come fumo negli occhi quando invece sarebbe la vera arma da coltivare, sostenere e brandire contro chi ti vuole prevaricare.