I libri di Elisabetta Teghil “Ora e qui” ed “Il sociale è privato” (Ed. Bordeaux) sono una navigazione intorno ai grossi nodi di genere, razza, classe … con i quali la nostra società-socialità va sempre di più in collisione e da ormai quindici anni si arena sugli scogli di strutture di confinamento come i CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione).
Con lei vorremmo tracciare un percorso fra questi confini invalicabili all’umanità ed alla cittadinanza, fra quelli degli Stati aperti alle merci e non alle persone, fra quelli naturali snaturati a barriera politica, pensiamo al Mediterraneo come grande tomba delle persone migranti e delle speranze di tutte/i.
Perchè i CIE vanno chiusi,tutti, subito; perchè i confini vanno cancellati; perchè gli Stati non sono necessari; …. perchè nessuna persona è clandestina.
*Avremmo voluto invitarvi a questo incontro con Elisabetta nello spazio della Ex Caserma Osoppo nell’area concessa in fruizione da una convenzione con il Comune di Udine; in realtà continue ed illegittime incursioni di ogni tipo di forze dell’ordine: da polizia a carabinieri a vigili, con continue azioni intimidatorie (identificazioni, registrazioni di targhe ecc.) ci hanno indotto ad evitare questo fastidio.
Noi leggiamo queste azioni come la sempre più stringente politica repressiva verso la fruizione di spazi sociali dove si possa sviluppare una pratica ed uno spirito autogestionari.
La decisione contingente di trovarsi in un altro luogo non ha perciò un significato di arretramento rispetto alla rivendicazione di spazi di libertà, anzi, ne sostanzia ancora di più la ragione.
Info sulla situazione qui e qui