[Franca Rame e Don Gallo a Genova su G8 2001]
Da Abbatto i Muri:
Il direttore del Tg2 si è più o meno scusato a proposito del servizio su Franca Rame in cui si diceva che:
“Una donna bellissima Franca, amata e odiata. Chi la definiva un’attrice di talento che sapeva mettere in gioco la propria carriera teatrale per un ideale di militanza politica totalizzante; chi invece la vedeva coma la pasionaria rossa che approfittava della propria bellezza fisica per imporre attenzione. Finché il 9 marzo del 1973 fu sequestrata e stuprata. Ci vollero 25 anni per scoprire i nomi degli aggressori, ma tutto era caduto in prescrizione”.
Come scrivevo ieri Franca Rame fu sequestrata e stuprata da fascisti perché lei era di sinistra, antifascista e femminista. Lo stupro era finalizzato a punire la sua attività politica, a spegnerla, zittirla, cancellare un’idea differente e la persona che se ne faceva portatrice. L’errore fu, come più volte ricordato dalla Rame, che la lasciarono viva e dopo pochissimo lei mise in scena uno spettacolo in cui riportò quel drammatico momento rappresentandolo con tutta la potenza comunicativa che serve per raccontare una strage fascista compiuta da un branco su un corpo. Stragisti dell’anima, delle idee, di corpi, di carne umana, attraverso bombe, violenza e peni usati come armi di distruzione contro una donna. Lei, dunque, non fu stuprata perché bella.
Il direttore nelle sue pseudo scuse esprimeva: “rammarico per il fatto che qualcuno possa solo immaginare che ci sia qualsiasi giustificazione a ogni forma di violenza nei confronti delle donne e in particolare di Franca Rame, che ha segnato la mia crescita umana. Mi vergogno per quelli che pensano una cosa del genere“.
“Approfittava della propria bellezza per imporre attenzione *finché* fu stuprata” che cos’è? Una valutazione delle mutazioni caratteriali di una donna? Omettere poi la matrice fascista dello stupro cos’è? Uno dei tanti modi per dire che il mostro è lo straniero e che l’italico che “tutela le Nostre donne” non si macchia mai di simili delitti? Io mi vergognerei del fatto che sia stata riscritta la vita di una donna, e che donna, in questo modo. Perché fa benissimo chi esige che la sua memoria sia rispettata a partire dal fatto che bisogna raccontare ciò che va raccontato nel modo in cui Franca Rame lo ha vissuto e raccontato. Perché fare revisionismo quando c’è un corpo ancora caldo di una donna che non ha smesso di essere antifascista e femminista perché morta è quella, si, quella, semmai, la cosa di cui vergognarsi.
Ciao Franca. Dormi tranquilla. Ci siamo noi qui per te…