Salve. Io sovverto testi misogini e sessisti. Mandatemi i testi originali da sovvertire al nostro indirizzo mail collettivo: fikasicula@grrlz.net (che arriva in redirect a tutte noi). A me, come alle altre, non piacciono le censure e non piace richiedere l’intervento di nessun padre/padrone/tutore/protettore. Perciò questa è Guerrilla Subvertising Riot Narrativa.
Cominciamo con un testo d’occasione che sicuramente conoscerete bene. Di Massimo Fini. Scriveva “Donne, guaio senza soluzione!”. Testo originale qui. In basso il mio subvertising. Leggete e scoprite generalizzazioni e stereotipi sessisti. Buona lettura!
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Uomini, guaio senza soluzione
Gli uomini sono una razza nemica. Bisognerebbe capirlo subito. Invece ci si mette una vita, quando non serve più. Mascherati da «sesso forte» sono quello debole. (…) Hanno la lingua biforcuta. La donna è diretta, l’uomo trasversale. La donna è lineare, l’uomo serpentino. Per la donna la linea più breve per congiungere due punti è la retta, per l’uomo l’arabesco. Lui è insondabile, sfuggente, imprevedibile. Al suo confronto la donna è una bambina elementare che, a parità di condizioni, lui si fa su come vuole. E se, nonostante tutto, si trova in difficoltà, allora ci sono le lacrime, eterno e impareggiabile strumento di seduzione, d’inganno e di ricatto maschile. Al primo singhiozzo bisognerebbe estrarre la pistola, invece ci si arrende senza condizioni.
Sul sesso hanno fondato il loro potere mettendoci dalla parte della offerta, anche se la cosa, a ben vedere, interessa e piace molto più a lui che a lei. Il suo godimento — quando le cose funzionano — è totale, il nostro solo settoriale, al limite mentale («Hanno sempre da guadagnarci con quella loro bocca pelosa» scrive Sartre). L’uomo è baccante, orgiastico, dionisiaco, caotico, per lui nessuna regola, nessun principio può valere più di un istinto vitale. E quindi totalmente inaffidabile. Per questo, per secoli o millenni, la donna ha cercato di irreggimentarlo, di circoscriverlo, di limitarlo, perché nessuna società regolata può basarsi sul caso maschile. Ma adesso che si sono finalmente «liberati» sono diventati davvero insopportabili. Sono micragnosi, burocratici, causidici su ogni loro preteso diritto. Han perso, per qualche carrieruccia da segretario, ogni mascolinità, ogni viril-atteggiamento, ogni istinto paterno nei confronti della moglie o compagna che sia, e spesso anche dei figli quando si degnano ancora di guardarli. Stan lì a «chiagne» ogni momento sulla loro condizione di inferiorità e sono pieni zeppi di privilegi, a cominciare dal diritto di famiglia dove, nel 95% dei casi di separazione, si tengono figli e casa, mentre la moglie è l’unico soggetto che può essere sbattuta da un giorno all’altro sulla strada. E pretendono da costei, ridotta a un bilocale al Pilastro, alla Garbatella, a Sesto San Giovanni, lo stesso tenore di vita di prima.
Non fan che provocare, sculando in costume, in jeas aderente, («si vede tutto e di più» cantano gli 883), ma se in ufficio gli fai un’innocente carezza sui capelli è già molestia sessuale, se dopo che ti ha dato il suo cellulare lo chiami due volte è già stalking, se in strada, vedendolo passare con aria imperiale, gli fai un fischio, cosa di cui dovrebbero essere solo contenti e che rimpiangeranno quando non accadrà più, siamo già ai limiti dello stupro. Basta. Meglio soddisfarsi da sole dietro una siepe.