Femminismi
#15ott, sentenza: Roma come Genova
Categories: Femminismo a Sud

Sei anni di carcere per i fatti del 15 ottobre. Sei anni per una camionetta. Dieci e più anni per una vetrina a Genova e zero per i responsabili della carneficina alla Diaz nel G8 del 2001. La galera è il mezzo di controllo sociale, dopo il manganello, che funge da deterrente per rimuovere e mitigare il dissenso. Mai più galere, recinti, confini. Mai più. Per nessun@. Questa dovrebbe essere la regola di buon senso contrariamente a quel che voleva Di Pietro che all’epoca invocava addirittura la Legge Reale. Perché la galera serve a rinchiudere chi colpisce la proprietà, che può essere un oggetto, perfino una persona, se di proprietà, di uno, qualcun@, dello Stato, è una proprietà e in quanto tale presuppone la punizione di chi la prende, la viola.

Il sangue di una camionetta e di una vetrina quanto può apparire più rosso di quello di una delle tante persone che io ho visto massacrate a Genova? Quanto vale una vita, un essere umano? Niente. Non vale niente.

Vi posto una serie di articoli su Genova e poi testimonianze e opinioni, critiche, dialettiche, che problematizzano, discutono circa piazza di quel 15 ottobre perché su FaS è stata conservata memoria di quanto avvenuto e si è scritto.

Genova:

I picchiatori sui media
Voglio essere un oggetto. Sulle sentenze genovesi e il mondo alla rovescia.
#genovanonfinisce: i nostri pensieri sono liberi!
Genova: la vendetta ora è compiuta
Genova, i film: paure, rimozioni, amnesie

#15ottobre

Nuda e illegale contro il capitale
Safety, autogestione e resistenza
Sbagliato, certo, ma la delazione lo è di più
Sventurata la terra che ha bisogno di eroi
Mi piacerebbe una rivoluzione in cui mia madre e mio padre…
La mia rabbia, ugualmente legittima!
Se l’unica alternativa è il terzoposizionismo
Roma; quelle azioni che molti/e hanno subìto
Nascondersi dietro la dicotomia violenza/nonviolenza
Il dopo manifestazione e l’isteria collettiva
Nulla uccide più che accontentarsi di sopravvivere
Io amo i Black Bloc
Il diritto di essere vigliacca, il dovere di autofendersi
Non c’ero: documentavo!
Cos’è il movimento globale
Io non sono un “culo caldo”
Preferisco capire
E’ necessario prendere parola
Disagio e Nausea
Sfogarsi in piazza non serve
Di Pietro: sono precaria e mi vuoi in galera?
Dentro al replay
Media, linguaggi e le donne
Mi tengo solo le cose belle
Claustrofobia e assenza di libertà
Quel giorno ero a zappare
Occupare tutto
Grazie Roma

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