Oggi è uscito in Italia il film di Daniele Vicari “Diaz non pulire questo sangue”. G8, Genova 2001, le violenze della polizia alla scuola Diaz e le torture alla Bozaneto, come scrisse Amnesty International: “La più grande sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”.
La ministra dell’interno Cancellieri ha detto che andrà a vederlo perché: «Il Paese ama molto le forze dell’ordine, però è giusto che mi vada a documentare perché tanto più si conosce, tanto meglio si fa».
Vadi Cancellieri, vadi a documentarsi…, mentre da Genova in qua, le forze dell’ordine continuano a menare chi manifesta, a minacciare e intimidire, ad arrestare per poco o per niente. Mentre lei si documenta, la scia di sangue di Genova si è allungata alla Val di Susa e si è vista in tanti altri posti dove la gente è scesa in piazza per difendere e reclamare i propri diritti. Perché non è finita con Genova 2001 e i, o le registi/e del sequel, non mancano mai.