Oggi “La Repubblica” cartacea si inciucia che è un piacere. Mette insieme, vicini vicini, due titoli che, senza che sia reso esplicito, sono uno l’origine del disastro dell’altro: il treno ad alta velocità ed il treno per il trasporto locale dei passeggeri. Repubblica è uno di quei quotidiani mainstream che parla di alta velocità o per propaganda o per dar giù ai NO TAV. L’articolo di oggi, naturalmente è per il secondo motivo, ed è tanto presa da questo compito disinformativo da non realizzare che più si dà alla linea superveloce per quattro gatti privilegiati, più si toglie alle migliaia di disgraziati costretti alla via crucis quotidiana per andare da qui a lì che così bene racconta alle pag. interne in un panorama che dire avvilente è poco. Oh certo, en passant, si dice che la manovra Monti ha previsto due miliardi di prossimi investimenti sull’alta velocità; si costruiscono anche due pagine di inchiesta per compatire i poveri “pendolari abbandonati”, ma non si riesce mai a dire quanta ragione c’è nelle proteste dei NoTav. Ipocriti.