Femminismi
cultura dello stupro – guida per il gentiluomo
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quando abbiamo pensato di tradurre questo articolo – impresa portata a termine grazie all’indispensabile e sollecita collaborazione di Giulia Ranzini (caprette.org) e Daniela Finizio (nomerosso.blogspot.com) ancora non l’aveva fatto nessuna, ma tra il dire e il fare c’è stata di mezzo piú di una settimana e cosí non siamo le prime a pubblicarlo (in compenso la traduzione è integrale)

non è il testo perfetto – e probabilmente non rappresenta quella che è per noi la mascolinitá ideale – ma contiene parecchi stimoli interessanti e spunti di dibattito…
per questa ragione ha senso cercare di farlo girare il piú possibile e possibilmente farlo diventare argomento di conversazione

[la cultura dello stupro avvelena anche te – te ne sei accorto?]

nb: i link sono a siti americani e descrivono quel contesto (che con le dovute distinzioni è molto simile al nostro)

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Se sei un uomo, allora sei parte della cultura dello stupro. Sì lo so…suona male.
Questo naturalmente non vuol dire che sei uno stupratore. Ma che porti avanti le attitudini e i comportamenti cui comunemente ci si riferisce come cultura dello stupro.

Magari pensi “E basta, Zaron! Mica mi conosci! Figurati se ti lascio dire che sono una specie di fan dello stupro! Quello non sono sicuramente io.”
Ecco, so perfettamente come ci si sente. Ed è stata più o meno esattamente la mia risposta quando qualcuno mi ha detto che ero parte della cultura dello stupro. Suona davvero male. Eppure, immagina solo che cosa voglia dire muoversi per il mondo pensando che in qualsiasi momento potresti essere oggetto di violenza. Mi pare un po’ peggio! Insomma la cultura dello stupro è uno schifo per tutti. Ti invito però a non fissarti sulla terminologia. Non concentrarti sulle parole che ti offendono e non ignorare il problema che sta alla loro base – le parole “cultura dello stupro” non sono il problema. La realtà che descrivono è il problema.

Gli uomini sono i principali agenti e sostenitori della cultura dello stupro.
Certo, lo stupro non è solo commesso dagli uomini. Le donne non sono le uniche vittime — uomini usano violenza su uomini, donne usano violenza su uomini — ma la ragione per cui lo stupro è un problema degli uomini, IL nostro problema, è che gli uomini commettono il 99% delle violenze denunciate.

Quindi com’è che TU partecipi alla cultura dello stupro? Beh, odio dovertelo dire, ma è semplicemente perché sei un uomo.

Quando attraverso un parcheggio di notte e vedo una donna davanti a me, mi pongo il problema di far notare la mia presenza in un modo appropriato, in modo che a) lei non si spaventi b) abbia il tempo di calmarsi e sentirsi a proprio agio e c) se è possibile, io possa avvicinarla nel modo più innocuo possibile, così che possa percepire che non rappresento per lei una minaccia. Faccio questo perché sono un uomo.

Per farla breve, io cerco di rivolgermi a ogni donna che incontro per la strada, o in un ascensore, o sulla scala mobile, o ovunque, in un modo che la faccia sentire al sicuro. Mi piacerebbe che si sentisse esattamente come se io non esistessi. Ho preso coscienza del fatto che qualsiasi donna io incontri in un luogo pubblico non mi conosce, e quindi tutto ciò che vede è un uomo – un tipo, maschio, che si avvicina a lei d’improvviso. Devo tenere presente il suo senso dello spazio personale, e ricordarmi che la mia presenza potrebbe farla sentire vulnerabile. Questo è un fattore fondamentale – la vulnerabilità.

Non so te, ma a me non capita proprio spesso di sentirmi vulnerabile. Mentre invece questo è il modo in cui le donne passano la gran parte delle loro vite sociali: con un onnipresente, inevitabile senso di vulnerabilità. Fermati e pensaci un minuto. Immagina di sentirti sempre come se fossi a rischio di qualcosa, immaginati in una vita con la pelle di vetro.

Come uomini moderni sembra che il rischio dobbiamo cercarcelo. Ci scegliamo avventure e sport estremi che ci mettono artificialmente in pericolo. La nostra vulnerabilità non è altro che un gioco. In questa differenza sta il modo di vedere il mondo di uomini e donne.  (Questo ovviamente detto tenendo conto che esiste una attivissima comunità di atlete che fanno sport estremi. Solo che non avrebbero necessariamente bisogno di questi, per sentirsi in pericolo!)

Ora, io sono alto poco meno di uno e novanta. Mi alleno regolarmente e direi che sono in una forma decente, il che significa che quando sono fuori da solo la sera, difficilmente temo per la mia sicurezza. Molti uomini capiscono esattamente cosa intendo. La gran parte delle donne però non ha idea di cosa questo significhi — andare ovunque nel mondo, in qualsiasi momento del giorno o della notte, e avere la ragionevole certezza di non avere problemi. Nella gran parte dei casi, infatti, le donne sperimentano esattamente l’esperienza opposta.

cause di stupro

Una donna deve considerare dove sta andando, che ore sono, a che ora arriverà alla sua destinazione e a che ora se ne andrà, che giorno della settimana è, se in un momento dato si troverà da sola…le considerazioni vanno avanti all’infinito, perchè sono molte di più di quanto tu o io possiamo immaginare. Onestamente, non riesco nemmeno a concepire come si possa pensare tanto a come proteggersi in qualsiasi momento della propria vita. Apprezzo ancora di più la mia libertà di alzarmi e andarmene, giorno o notte, pioggia o sole, fuori città o al centro. Come uomini possiamo godere dell’immenso lusso del libero movimento, della libertà di scelta. Per capire la cultura dello stupro, ricordati che questa è una libertà di cui almeno metà della popolazione non gode.

Questa è la ragione per cui faccio uno sforzo e uso un linguaggio corporeo intelleggibile, che mi aiuti a minimizzare le paure e tutte le altre sensazioni che una donna può avere incontrandomi. Ti consiglio di fare altrettanto. È davvero il minimo che un uomo possa fare in pubblico per far sì che le donne si sentano più a loro agio nel mondo che condividiamo. È una forma di rispetto nei loro confronti e nei confronti del loro spazio.

Potresti pensare che sia ingiusto che noi dobbiamo pagare per il comportamento sbagliato di altri uomini. E sai cosa? Hai ragione. È ingiusto. Ma è colpa delle donne? O è colpa degli uomini che agiscono in maniera infame e ci fanno sembrare tutti degli aguzzini? Se quest’ingiustizia ti rode, prenditela con quelli a causa dei quali tu e delle tue intenzioni potete risultare sospetti.

Perchè quando valuta un uomo che non conosce, indipendentemente da quello che uno sia effettivamente capace di fare, una donna deve supporre che sia in grado di fare ogni cosa. Sfortunatamente questo significa che siamo tutti giudicabili a partire del nostro peggior esempio. Se pensi che questo tipo di stereotipi siano una merda pensa un attimo…come reagiresti a un serpente che ti viene in contro in un prato?

…come se ti trovassi di fronte a un serpente, vero? Beh, questo non è agire per stereotipi, bensì affrontare un animale per quello che è in grado di fare, e i danni che può provocare. Diciamo, le semplici regole della giungla. Dal momento che sei un uomo, le donne devono trattarti come tale.

Questa paura degli uomini, che è a un tempo comprensibile e ragionevole, è anche una tua responsabilità. Non l’hai creata tu. Ma non hai nemmeno costruito le autostrade. Ereditiamo tutti un mucchio di cose dalla società: alcune sono una figata, e altre sono la cultura dello stupro.

Dal momento che nessuna donna può perfettamente valutare te, o le tue intenzioni, a prima vista, presume che tu sia come tutti gli altri uomini. Il 73% delle donne vittime di violenza conosce il proprio stupratore. Ora, se lei non può fidarsi o cogliere del tutto le intenzioni degli uomini che conosce, come puoi pensare che riesca a comprendere te, che sei un perfetto sconosciuto? La prevenzione delle violenze non sta solo nell’insegnare alle donne come non farsi stuprare, sta nell’impedire agli uomini di stuprare.

La prevenzione delle violenze sta nel fatto che un uomo debba capire che dire “no” non significa “sì”, che quando una donna è troppo sbronza o fatta per rispondere non significa “sì”, che stare in una relazione non significa automaticamente “sì”. Più che concentrarci su come le donne possono evitare le violenze, o come la cultura dello stupro metta sotto processo uomini innocenti, forse dovremmo pensare: da uomini, come possiamo fare in modo che gli stupri non avvengano? Come eliminiamo le strutture mentali che minimizzano le violenze? E le attitudini che le tollerano?

Siccome ne fai parte, devi conoscere che cosa significa cultura dello stupro.

La cultura dello stupro è un ambiente nel quale lo stupro è un’evenienza comune, e nel quale la violenza sessuale verso le donne è normalizzata e giustificata nei media e nella cultura pop. La cultura dello stupro è portata avanti grazie all’uso di linguaggio misogino, all’oggettificazione dei corpi delle donne e alla glamourizzazione della violenza sessuale, il che crea una società che ignora i diritti e la sicurezza delle donne. 

Quando una donna mi ha detto per la prima volta che ero parte della cultura dello stupro, ero ovviamente in disaccordo. Come molti di voi, volevo dire “Aspetta, quello non sono io”. Invece ho ascoltato. Successivamente, ho contattato una scrittrice che rispetto, e le ho chiesto di scrivere un articolo con me, nel quale spiegasse a me, e ai lettori maschi, cosa intendeva per cultura dello stupro. Lei ha smesso di rispondere alle mie email.

All’inizio, l’ho trovato irritante. Poi, quando era chiaro che non avrebbe più risposto, mi sono davvero incazzato. Fortunatamente, ho imparato che non si dovrebbe rispondere subito quando si sta fumando di rabbia. I tuoni restano impressi, ma è la pioggia che fa crescere la vita. Quindi ho lasciato passare la tempesta, e ci ho pensato. Ho fatto due passi, cosa che mi porta sempre i pensieri migliori.

A un paio di isolati da casa mia, davanti a un autolavaggio, ho avuto un’illuminazione. Se la cultura dello stupro è così importante, devo capire da solo di cosa si tratta. Nessuna donna deve investire del tempo a spiegarmi una cosa che per lei è così automatica. Nessuna donna mi deve spiegazioni sulla cultura dello stupro solo perche io ne voglio sapere di più. Nessuna donna mi deve, a dire il vero, un cazzo. Mi sono reso conto di quanto profondo fosse il desiderio che una donna soddisfacesse un mio bisogno.  Persino la mia curiosità, un tratto di cui sono sempre stato fiero, era intrisa dello stesso tipo di presunzione maschio-centrica di cui si nutre la cultura dello stupro. Mi aspettavo di essere soddisfatto. Questa attitudine è il problema. Ho iniziato a leggere e proseguito finchè ho capito qualcosa della cultura dello stupro e quale fosse il mio ruolo al suo interno.

Questo è un elenco di esempi di cultura dello stupro:

  • Colpevolizzare la vittima (“Se l’è cercata!”)
  • Banalizzare la violenza sessuale (“L’uomo fa l’uomo!”)
  • Le battute sessualmente esplicte
  • La tolleranza verso le molestie sessuali
  • Gonfiare statistiche sulle false denunce di stupro
  • Discutere pubblicamente sul modo di vestire della vittima, il suo stato mentale, le sue ragioni e la sua storia
  • La violenza di genere gratuita nei film e in televisione
  • Definire la mascolinità come dominante e sessualmente intraprendente
  • Definire la femminilità come sottomessa e sessualmente passiva
  • Fare pressione sui maschi affinché “vadano a segno”
  • Fare pressione sulle donne affinché non appaiano fredde
  • Presumere che solo le donne promiscue vengano stuprate
  • Presumere che gli uomini non vengano stuprati,o che solo gli uomini “deboli” possano esserlo
  • Rifiutarsi di prendere sul serio accuse di stupro
  • Insegnare alle donne come evitare di venire stuprate, invece di insegnare agli uomini a non stuprare

Troverete facilmente che la cultura dello stupro gioca un ruolo centrale nelle dinamiche del nostro tempo. È al centro di tutte le nostre interazioni personali. È parte di tutte le nostre battaglie sociali, civili e ambientaliste. La cultura dello stupro non riguarda solo il sesso. È il prodotto dell’abitudine generalizzata alla supremazia maschile. La violenza sessuale è solo una delle manifestazioni di tale attitudine. Di nuovo, non fatevi spaventare dalla terminologia. Non aggrappatevi all’espressione “supremazia maschile”. La terminologia non è un problema. Il problema è che la cultura dello stupro colpisce tutte le persone coinvolte. Una nozione antiquata e patriarcale della società rende difficile per gli uomini di dichiararsi vittime di stupro tanto quanto spinge gli uomini a mostrarsi potenti e sessualmente intraprendenti. Gli uomini non dovrebbero sentirsi minacciati o attaccati quando una donna fa presente che esiste una cultura dello stupro – ci stanno solo parlando di un nemico comune. Dobbiamo ascoltare.

Ora che sai tutto questo, cosa puoi fare tu contro la cultura dello stupro?

  • Evita di usare un linguaggio che oggettivizzi o denigri le donne
  • Intervieni se senti qualcuno fare una battuta offensiva o che banalizzi lo stupro
  • Se un’amica ti dice di essere stata stuprata, prendila sul serio e supportala
  • Pensa criticamente ai messaggi dei media su donne, uomini, relazioni e violenza
  • Sii rispettoso dello spazio fisico altrui, anche in situazioni informali
  • Comunica sempre con le tue partner sessuali, non presumere il consenso
  • Definisci la tua propria mascolinità o femminilità. Non lasciare che siano gli stereotipi a guidare le tue azioni.

 

Cos’altro puoi fare contro la cultura dello stupro quando ne fai esperienza nella vita reale?

1. Gli uomini possono affrontare gli uomini

Non sto suggerendo la violenza. In effetti è proprio quello che stiamo tentando di evitare. Ma a volte un uomo deve affrontare un altro uomo, o gruppo di uomini, in alcune situazioni. Quando sono fuori e vedo un uomo dar fastidio a una donna, mi fermo per un attimo. Mi assicuro che la donna mi veda. Voglio che sappia che sono pienamente consapevole di cosa sta accadendo. Aspetto un attimo in modo che possa darmi segnale nel caso le serva aiuto. In alcuni casi, la coppia continuerà a litigare come se io fossi un albero. In altri casi la donna mi comunicherà chiaramente che avrebbe bisogno di un supporto e io affronto la situazione. Non ho mai dovuto diventare violento. Di solito, la presenza basta a far andare via il tizio o a lasciare che si spieghi, nel caso si conoscano. Cambia la dinamica. Ecco perché mi fermo sempre in questi casi. Qualsiasi sia la ragione. Mi assicuro che qualunque donna, che si trovi in una situazione potenzialmente violenta, una situazione che potrei non interpretare correttamente, sappia che ha l’opportunità di darmi un segnale se avesse bisogno di aiuto. Sono un fratello maggiore e ho una sorella piccola, questa reazione è praticamente istintiva.
Ma non mi comporto così solo con le donne. Ho fatto lo stesso per due uomini che stavano chiaramente avendo una discussione tra amanti. Ogni volta che vedete una situazione che potrebbe andare fuori controllo, e soprattutto se una persona sta gridando aiuto o è aggredita, dovete affrontare la situazione. Non dovete intromettervi per farli smettere. Ma interessatevi, siate coinvolti, provate a raccogliere le informazioni salienti, allertate le autorità, chiamate la polizia. Fate qualcosa.

2. Gli uomini possono correggere altri uomini

Se sentite un tizio dire qualche sciocchezza denigratoria in vostra presenza, anche se non c’è nessun appartenente a una specifica comunità che possa sentirsi offeso dall’affermazione, potete comunque dire qualcosa. Potete fare lo stesso se qualcuno usa un linguaggio misogino. Prendete parola. Dite al vostro amico o collega che battute di questo tono sono stronzate e che non avete intenzione di tollerarle.
Fidatevi, non perderete la vostra “patente di uomo”. Se avete più di diciannove anni e siete ancora preoccupati della vostra patente di uomo, non avete comunque capito cosa significa una mascolinità rispettabile. Non riguarda la servile approvazione degli altri – significa piuttosto essere “l’uomo adatto a te stesso” e fare la cosa giusta. Non immaginate quanti uomini vi rispetteranno per aver fatto ciò che loro avrebbero voluto fare, ma non hanno fatto. Io ne ho visti molti. Non sono una specie di sbirro della giustizia sociale, ma ho discusso e discuterei con gruppi di uomini. Più tardi, qualche tipo mi avvicinerà e mi dirà quanto mi rispetta per ciò che ho fatto. Io gli rispondo che prendere parola diventa più facile ogni volta che lo si fa. E vi giuro che è vero.
Non sto suggerendo di andare in giro facendo lo sbirro con chiunque. Non penso sia affar mio che tutti debbano vivano secondo i miei standard. Nessuno ha bisogno di voi che state lì a dirgli cosa pensate di ogni piccola cosa che dicono e se questa è conforme ai vostri parametri di consapevolezza sociale. Ma se un tizio dice qualche scemenza, e tu sai che lo è – sentiamo tutti quel genere di battute– puoi far sapere al tizio che la sua battuta sullo stupro non ha funzionato.

3. Uomini possono far chiudere il becco ad altri uomini

Immaginiamo che siete in un gruppo di uomini, e uno dei vostri amici inizia a fare il galletto con una ragazza – ditegli di andare a fanculo. Non sarete degli stronzi se parlate a favore di una ragazza. Almeno finché non provate a far colpo su di lei difendendola, non sarete il cavaliere in nessun caso. State semplicemente facendo la cosa giusta. Nessuna donna ha bisogno di un pagliaccio sessista che fischi e urli per la strada solo perchè non sa fare di meglio. La molestia di strada è tra le peggiori pubblicità possibili per la sessualità maschile. Quegli stronzi ci fanno sembrare dei fessi assoluti. Lo capite? Dobbiamo dare un taglio a questa merda.
Un passo importante è stato quando ho imparato a prendere parola di fronte a un gruppo di uomini. Dovete farlo anche voi. Innanzitutto perché volete avere rispetto di voi stessi. Altrimenti non sarete altro che l’ennesimo uomo patetico che permette a un tizio qualsiasi di maltrattare una donna in vostra presenza. Quando un uomo molesta con una donna, e tu non dici niente, lui sta trattando lei come un oggetto sessuale da due soldi che serve solo a soddisfarlo e trasforma te in uno stronzo che è disposto a permettere che questo accada in sua presenza, senza dire nulla.
Cosa penserebbe tuo nonno se ti vedesse in una situazione così? Sarebbe fiero di te? E tu sei fiero di te? Se l’orgoglio maschile serve a qualcosa, usalo per essere una persona migliore. Non essere lo stronzo silenzioso che segue la massa. Prendete parola se qualcuno molesta una donna in vostra presenza. Ditegli di chiudere il becco. Come uomini avete del potere. Usatelo.

4. Ci spetta definire standard per noi stessi, e quindi, per tutti gli uomini

Magari state pensando, “Zaron, amico, sii meno pesante, fratello! Urlare un complimento non è una cosa tanto terribile. Non credi che stiamo facendo una montagna da una tana di talpa? Ad alcune donne piace” Forse avete ragione. Forse ad alcune donne piace. Ma questo non importa. A me piace andare a mille con la macchina. A mio cugino piacerebbe farsi le canne in pubblico. Nessuno dei due può fare ciò che desidera. Sono cose che capitano se vivi in una società. Se trovate una donna a cui piacciono il fischio o la molestia di strada allora accomodatevi, solo fatelo all’interno della vostra dinamica. Quando siete in pubblico rispettate lo spazio fisico e mentale degli altri.

Non limitarti ad essere un maschio. Sii un essere umano.
Quando capitano occasioni come #YesAllWomen e donne di tutto il mondo condividono le loro esperienze, i traumi, le storie e i propri punti di vista, non serve che noi uomini entriamo nella conversazione a dire la nostra. In quei momenti, dobbiamo solo ascoltare, e riflettere, e permettere alle loro parole di cambiare la nostra prospettiva. Il nostro compito è chiederci come possiamo fare di meglio.

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