Femminismi
Epitaffio
Categories: Retroguard1a

Alle cose che d’estate se ne vanno, a chi leggerà e a chi no. Sperando di non urtare la sensibilità di nessuno.

Spezzo la catena cantautoriale con qualche parola di pancia e un po’ di lacrime in fondo agli occhi, più che per quel che era diventato, per quel che era iniziato e sarebbe potuto essere.

di Alice Schiavone

Rimpiango i gelati che non abbiamo preso e i fritti che non abbiamo mangiato, i viaggi che non abbiamo fatto, le frontiere che non abbiamo attraversato, i concerti che non abbiamo visto e le camminate che non abbiamo fatto.

Mi mancano i gelati che abbiamo preso, i fritti che abbiamo mangiato, i viaggi che abbiamo fatto e le frontiere attraversate, e anche le guardie che ti rapiscono al confine con l’Ucraina mentre io aspetto di notte con tante persone che sperano in qualcosa di meglio nell’Unione Europea. Mi mancano le risate, te che sculetti coi Madness di sottofondo, la sveglia che suona The Magnificent Seven, le notti in tenda e io che ho paura dei cinghiali e dei maniaci. Mi mancano il Marocco, il mio letto stretto a Granada e le colazioni insieme. Molto meno mi manca il tuo letto piccolo piccolo che però ora hai cambiato.

E anche se tutto poteva essere pesante e scuro non avrei mai pensato che le catene si potessero spezzare così facilmente, prima che la mia bici mi lasciasse a piedi in quel di piazza Vittorio. Che il tempo mi sia lieve e non mi faccia scordare tutti i gusti di pistacchio provati, i baci dati e ricevuti, come sei carino quando godi.

…it’s ok, by the way, I feel bad when you’re leaving me alone…

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